Nulla è in regalo, tutto è in prestito
sono indebitata fino al collo
sarò costretta a pagare per me
con me stessa,
a rendere la vita in cambio della vita.
E’ così che è stabilito,
il cuore va reso
e il fegato va reso
e ogni singolo dito.
E’ troppo tardi per impugnare il contratto.
Quanto devo
Mi sarà tolto con la pelle.
Me ne vado per il mondo
tra una folla di altri debitori.
Su alcuni grava l’obbligo
di pagare le ali.
Altri dovranno, per amore o per forza,
rendere conto delle foglie.
Nella colonna Dare
ogni tessuto che è in noi.
Non un ciglio, non un peduncolo
da conservare per sempre.
L’inventario è preciso,
e a quanto pare
ci toccherà restare con niente.
Non riesco a ricordare
dove, quando e perché
ho permesso che aprissero
questo conto a mio nome.
La protesta contro di esso
noi la chiamiamo anima
e questa è l’unica voce
che manchi nell’inventario.
Poetessa e saggista polacca
Tutto ciò che paghiamo è ciò che soffoca e sommerge l’anima che è l’unica cosa per cui valga la pena vivere e che dà alla vita un senso vero… se questo ha stabilito l’anima affinchè la troviamo allora possiamo senz’ altro pagare il prezzo qualunque esso sia anche se… accidenti certe volte è proprio faticoso…la poetessa ungherese mi sa che ne sapeva qualcosa… come ognuno di noi …
Sì, accidenti se è faticoso 😦 🙂
L’ anima, spazio infinito dove gli spifferi restano fuori. Chiusa la porta, si apre dal lunedì al lunedì . Bella scelta.
Questa dal lunedì al lunedì non l’ho capita, ma grazie per essere passata di qui.