Ti direi volentieri, ma non posso

Ti direi
di quelle nuvole smaltate di rosso
come unghia finte tolte al tramonto.
Ti direi
di quella coperta blu
che è mare arricciato nei miei pensieri.
Ti direi
di quella Luna pazza
che ride alla morte dei sogni d’innocenza.

Non posso parlarti di poeti assolti
né redimerne i versi.
Anche se il paradiso fosse verità
non vuol dire che sia vero.
Non posso dirti di alberi sfrondati dal dolore
né di erba che cresce la speranza.
Anche se l’inferno fosse inganno
non vuol dire che sia falso.
Ti dico solo
cibati di vita fin quando è vera
anche se non vuol dire che sia reale.

Vladimir Holan 

Il demone di mezzogiorno

“Tutto passerà. Le sofferenze, i tormenti, il sangue, la fame e la pestilenza. La spada sparirà, ma le stelle resteranno anche quando le ombre dei nostri corpi e delle nostre opere non saranno più sulla terra. Non c’è uomo che non lo sappia. Perché dunque non vogliamo rivolgere lo sguardo alle stelle? Perché?”

(Michail Bulgakov – La guardia bianca)

Quasi ogni giorno provo brevi attimi di disperazione e ogni volta mi chiedo se io sia sul punto di crollare di nuovo. Di tanto in tanto, per un terribile istante, i miei pensieri si infilano in un vicolo buio e la sensazione è quanto mai odiosa. Nel frattempo però, ho scoperto quella che si chiama anima, una parte di me che non avrei mai immaginato esistesse, prima che, un giorno di cinque anni fa, l’inferno mi facesse una visita inaspettata. E’ stata una scoperta preziosa. Oggi, seppure a volte “mi arrampico alle pareti” come l’uomo ragno senza essere né un uomo né tantomeno ragno, so che  devo dire grazie alle esperienze fatte, alle persone che ho incontrato nel bene e nel male, a queste brutte sensazioni che mi hanno portata a guardare la vita più in profondità, a trovare in me le ragioni per decidere, scegliere, pensare, gioire, darmi da fare ad amare la  mia vita.